di Anna Magnani
La sessualità è un fenomeno naturale che appartiene a tutti gli esseri umani, è articolato in quanto influenzato da fattori biologici, educativi, psicologici e sociali, accomuna gli individui e allo stesso tempo li rende diversi poiché il modo di esprimere istinti, attrazione e sentimenti varia da individuo a individuo e da cultura a cultura. Parlare di sessualità al nostro tempo è complicato: emergono sempre nuove modalità di viverla che allontanano da quella tradizionalmente concepita e cioè una sessualità che vede protagonista la relazione tra due individui, ricca di fantasia, sfumature emotive e gesti d’amore che edificano il rapporto di coppia. Ma si sa, i tempi evolvono, e anche velocemente. Nel mondo occidentale i costumi sessuali sono mutati: la pornografia è stata sdoganata in tutte le sue forme e le nuove generazioni vivono la sessualità in modo fluido facendo esperienze diverse da quelle del loro orientamento sessuale. Con i comportamenti sessuali è cambiato il concetto di normalità che si è ampliato. Alcuni comportamenti, un tempo biasimati e considerati trasgressivi, ora sono accettati. Conseguentemente, il concetto di perversione è stato circoscritto alle situazioni in cui vi è sopraffazione di un individuo su un altro, si abusa di una persona incapace di intendere e volere o vi è l’intento di umiliare e degradare un partner. Quindi, i comportamenti sessuali inusuali, se non rappresentano un danno per la persona coinvolta, non sono più etichettati come disturbi psicologici. A tal proposito il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali Dsm 5, nel tentativo di non essere troppo vincolante, parla di parafilie intendendo con questo termine qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale diverso da quello per la stimolazione genitale, o i preliminari sessuali, con partner umani fenotipicamente “normali”, fisicamente maturi e consenzienti1 distinguendole dai disturbi mentali veri e propri che possono causare compulsione, disagio, sofferenza, danni alle attività lavorative e sociali o problemi legali. Pertanto, il discrimine tra parafilia e disturbo parafilico sta nel rispettare la volontà del partner e comprendere dove risiede il confine tra piacere erotico condiviso e violazione dei diritti dell’altro. Se naturale è qualcosa che appartiene alla natura, che è dato e non può essere cambiato, artificiale è tutto ciò che riguarda l’intervento dell’uomo sulla natura stessa con l’intento di modificarla. Artificiale (dal lat. artificium) è l’uso dell’arte per ottenere fini determinati, quindi abilità, maestria nell’operare2. Attualmente, si tende, da un lato ad esaltare positivamente tutto ciò che è naturale, dall’altro a denigrare tutto ciò che è prodotto dalla tecnologia in quanto andrebbe a modificarla in modo soverchiante. Non si tratta di una dicotomia, la natura è quello che è, si tratta di rispettarla. La tecnologia può offrire un aiuto all’uomo in tanti campi, da quello medico a quello ingegneristico. Il problema può diventare il progressivo annullamento dei limiti tra naturale e artificiale a tal punto che può diventare difficile distinguere tra le due dimensioni. Tuttavia, parlando di sessualità cerco di spiegare in che senso intendo attribuire una valenza positiva alla sessualità naturale in contrapposizione alla sessualità artificiale intesa in senso negativo e su che base opero questa distinzione. La sessualità naturale implica l’incontro con un’altra persona. Vi è un dialogo, una relazione; le fantasie sessuali sono condivise così come i gesti di amore, i progetti, le emozioni. Una sessualità artificiale è quella modificata dall’uomo attraverso la tecnologia. È una sessualità che non concepisce più una relazione diretta tra individui in carne ed ossa ma è mediata da computer, strumenti tecnologici, oggetti sostitutivi. Ciò che più allontana da una sessualità espressa tra le persone non è solo un’alterazione del rapporto umano, come nel caso delle parafilie, ma il totale annientamento del rapporto umano che è il substrato relazionale del rapporto sessuale. Quando il grado di artificio cancella il corpo come mezzo di relazione e sopravvive solo l’ego, si sopprime la sessualità naturale. Non sto giustificando i rapporti violenti, di abuso e svilimento dell’altro solo per il fatto che questi modi di vivere la sessualità implicano un rapporto con l’altra persona, anche la prevalenza delle fantasie sul dialogo affettivo è uno squilibrio condannabile. La questione fondamentale è che l’altro con cui condividere, confrontarsi, sperimentare nuovi giochi comunicativi, non esiste più. E cosa troviamo al suo posto? Un’invenzione tutta da vivere in solitaria, un oggetto su cui riversare le proprie aspettative, bisogni, desideri. Non c’è più un confronto, ci si è infilati in una bolla autistica. La psicologa americana Danielle Knafo, in una sua lezione sul rapporto tra sesso e tecnologia mostra come Internet e le tecnologie avanzate, e quindi il prepotente intervento tecnologico sulla sessualità, abbiano portato alla progressiva scomparsa del corpo fisico nelle pratiche sessuali attuali con il conseguente distanziamento e la sparizione del sesso tra gli esseri umani3.
Pornografia in rete: corpi umani a distanza
L’avvento di Internet ha trasformato radicalmente il modo in cui interagiamo con il prossimo e quindi anche la sessualità: siti porno, video hard con all’interno ogni genere di fruizione, piattaforme di videochiamate, chat erotiche, giochi di ruolo permettono di sperimentare una vasta gamma di esperienze sessuali in un ambiente anonimo protetto dagli avatar. Nella pornografia troviamo tutti i corpi che desideriamo ma sono sempre corpi di persone sconosciute o che non si possono toccare. Chi osserva da lontano magari si identifica con un attore ma non appartiene alla scena. Se da un lato la pornografia in rete permette alle persone di soddisfare desideri sessuali e di sperimentare una vasta gamma di esperienze in ambiente digitale anonimo e senza vincoli fisici, dall’altro può ripercuotersi negativamente sulla persona che rischia di disconnettersi da esperienze sessuali reali; si possono avere forme di dipendenza da stimoli digitali e mettere in atto patologie caratterizzate da dissociazione e disumanizzazione. Inoltre ci si può imbattere in problemi di privacy e sicurezza con il rischio di veder condivise immagini e informazioni personali in modo non consensuale. In particolare, gli adolescenti che si collocano in una delicata fase di crescita e sviluppo, sono particolarmente vulnerabili. Un gran numero di ragazzi, angosciati dall’idea di fare sesso, ritardano il loro primo incontro e guardano pornografia in rete. Questa rinuncia ad affrontare i problemi emotivi e relazionali legati al sesso portano alla difficoltà di sviluppare in seguito una vita sessuale con persone reali. È stato dimostrato che quanto più si è giovani a guardare pornografia, tanto più è probabile che si sviluppi una dipendenza da essa. In secondo luogo, la dipendenza dalla pornografia può portare a problemi di rendimento scolastico e concentrazione ma soprattutto interrompe il desiderio: prima che l’adolescente sappia cosa vuole, la pornografia detta regole, fantasie e identità sessuali e propone una miriade di immagini che dirigono i desideri. Il partner viene vissuto come un oggetto e l’empatia è assente. Questa esposizione precoce a contenuti sessuali espliciti può influenzare le dinamiche sociali tra gli adolescenti che non hanno ancora elaborato un senso di sé integrato e maturo. Il rischio è che aumentino gli abusi sessuali, il cyber bullismo e il fenomeno del revenge porn. Ricordiamo anche che gli adolescenti possono diventare vittime di sfruttamento on line da parte dei pedofili.
Il cyber sesso: esperienza erotica interattiva mediata dal computer
Un’esperienza erotica interattiva mediata dal computer può anche coinvolgere due o più partecipanti che hanno scambi sessuali in tempo reale. Il partner può essere conosciuto, anonimo o generato dall’intelligenza artificiale ma le relazioni che si creano possono essere anche molto intense a tal punto che gli attori promettono verginità, fedeltà e addirittura contraggono matrimoni virtuali. Gli utenti si immergono in mondi virtuali utilizzando dispositivi che stimolano indirettamente i genitali. Parliamo della teledildonica che utilizza dei comuni sex toys in grado di tradurre gli input digitali remoti in sensazioni fisiche. Ci sono community online dove gli utenti possono toccarsi a vicenda usando diversi dispositivi aptici supportati (I dispositivi aptici si comportano come piccoli robot che effettuano uno scambio di energia con l’utente; in particolare permettono all’utente di interagire con un ambiente virtuale ricevendo un feedback tattile… La caratteristica principale che li distingue dalle altre tipologie di dispositivi è la loro bidirezionalità, cioè la possibilità di ricevere informazioni dall’utente e di inviare informazioni all’utente..)4 che permettono di compiere azioni che vanno dal tenersi per mano, baciarsi, fino al sesso penetrativo, a prescindere da dove si trovino, dall’altro lato della stanza o dall’altro lato dell’oceano5. Recentemente sono arrivate sul mercato delle tute che ricoprono tutto il corpo e che, utilizzando una tecnologia a feedback tattile, rispondono ai segnali interattivi degli utenti. I tessuti intelligenti o smart textiles agiscono da sensori di movimento e applicatori sensoriali in grado di registrare la temperatura, i movimenti della persona che li indossa e provocare sensazioni in diverse parti del corpo simulando tutto l’insieme delle sensazioni coinvolte nell’atto sessuale. Gli individui liberano così fantasie e proiezioni facendo a meno del corpo reale, basta che facciano coincidere i loro interessi con quelli di una persona che si trova dall’altra parte del mondo.
Hentai scompare il corpo umano, la fantasia è libera dalle leggi della fisica e della morale
Sui siti porno spesso la sessualità viene presentata con scene distorte e irrealistiche, con corpi e situazioni fuori dalla norma. Non solo corpi umani o corpi che non conosciamo ma anche esseri non umani come Hentai, un genere privo di corpi reali. Hentai è una delle categorie più ricercate su Pornhub, sito web di video pornografici tra i più popolari al mondo. Hentai in giapponese significa letteralmente pervertito e il termine viene usato per classificare tutta la produzione di cartoni animati e fumetti che vengono utilizzati nel genere pornografico. Hentai propone figure transumane basate sull’animazione e accoppiamenti di ogni genere. È la fantasia estrema slegata da leggi fisiche e morali per cui può essere utilizzata ogni combinazione di uomo, animale, macchina, parti di corpo umano, mostri. Elementi di fantasie sessuali sono rappresentati in maniera che sarebbe impossibile filmarli, neppure disponendo di effetti speciali particolari. È probabile che gli utenti del porno dopo un po’ che usufruiscono di contenuti standard smettano di eccitarsi e vadano alla ricerca di qualcosa di più insolito. Queste fantasie possono essere portate agli estremi dimostrando spesso desideri subconsci e motivazioni puramente carnali6. L’Hentai permette l’uso completo dell’immaginazione e così la vergogna, spesso associata all’uso del porno viene mitigata dal fatto che le figure animante sono irreali.
Le bambole sessuali hanno un corpo ma non è umano
Le bambole di silicone stanno rivoluzionando il mercato del sesso. Oggi si è passati dalla bambola gonfiabile a quella costruita in silicone o TPE (gomma termoplastica): è fornita di dettagli anatomici straordinari e viene proposta in diverse misure, forme, etnie, generi e addirittura in modelli anime. Il suo aspetto corrisponde all’ideale della bellezza femminile occidentale, bella, giovane, occhi grandi e labbra sensuali, mani e piedi sottili, unghie laccate, corpo sinuoso. Molte di queste bambole di ultima generazione sono prodotte in una fabbrica californiana di proprietà della società Abyss Creations che sta moltiplicando gli affari a ritmo vertiginoso. Il loro creatore è lo statunitense Matt McMullen. Le bambole vengono costruite su misura e richiesta degli acquirenti e occorrono 80 ore per comporne una nei minimi particolari con l’uso di scanning e tecniche di stampa a 3D. Sono molto pesanti, pesano dai 35 ai 40 kg e devono essere portate in braccio o trasportate con carriole o sedie a rotelle. Il loro costo medio si aggira intorno ai 5000 dollari. Vengono denominate Real doll, un ossimoro perché sono reali ma sono bambole, sono simultaneamente umane e non umane. Esiste una comunità on line di uomini che convivono con le bambole di silicone: si chiamano idolatri e in rete si scambiano informazioni e condividono le loro esperienze. Per chi fosse interessato, esiste un documentario sull’argomento, intitolato Silicone soul di Melody Gilbert7 che esplora il legame emotivo che le persone stabiliscono con le loro compagne/i di silicone, non solo sesso ma anche attaccamento sentimentale. Infatti, i motivi per cui le persone ricorrono alle bambole non sono solo di intrattenimento sessuale. Molti uomini si sentono a disagio nei rapporti con le donne e ricorrono alle bambole che non fanno domande e soprattutto non giudicano. Altri, spinti da insuccessi sentimentali iniziano a compensare le delusioni cercando oggetti inanimati da amare e su cui riversare il bisogno di compagnia. Quelli che l’amore non l’hanno mai trovato colmano il senso di solitudine e isolamento. Ci sono coppie che hanno smesso di amarsi e di comunicare e quindi cercano amori muti che non invecchiano, non ingrassano e non parlano. Tutto può essere vivo se si è sufficientemente soli. I rapporti con le bambole sessuali mi fanno pensare ad una sorta di regressione infantile agli oggetti transizionali di Winnicott8, i peluches, le copertine o altri oggetti rassicuranti che i bambini usano per alleviare l’ansia di separazione dalla madre. La loro funzione è fare da ponte tra il mondo interno e quello esterno proteggendo il bambino dal dolore del distacco durante la transizione dalla dipendenza alla crescita. Sono contenitori di fantasie e proiezioni importanti per lo sviluppo delle capacità di affrontare ansia e disagio. Il più famoso idolatra al mondo è Dave Cat, noto per la sua relazione con bambole realistiche in silicone, utilizzate proprio come oggetti transizionali che soddisfano i suoi bisogni sessuali ed emotivi. Cito in nota una sua intervista scritta da Roc Morin sul sito Vice.com9. Dave Cat afferma di essere stato attratto dagli oggetti inanimati fin dall’infanzia e di aver preferito le cose e la fantasia alla realtà. Dopo una serie di rapporti insoddisfacenti con gli esseri umani, ha ordinato la sua bambola dell’amore, l’ha chiamata Shidore e l’ha sposata. Dave e Shidore indossano i braccialetti matrimoniali con incisa la scritta “l’amore sintetico dura per sempre”, mettendo in evidenza l’eterna lotta dell’uomo per la mortalità e il cambiamento. Nell’intervista Dave afferma testualmente: È più reale quando sono a letto con la mia signora, quei momenti in cui ti svegli e puoi passare un po’ di minuti sotto le lenzuola prima di uscire dal letto. Usiamo coperte termiche perché non voglio che il silicone diventi troppo freddo. Mi piace perché è un momento in cui posso abbracciarla, baciarla, cose così. In particolare, ogni mattina la fisso negli occhi. Ha degli occhi bellissimi, mi ci potrei perdere per sempre. Tranne per il fatto che non può camminare e parlare, per il resto è la mia donna ideale. Danielle Knafo che l’ha intervistato, riferisce che Dave ha modellato la donna dei suoi sogni creando una personalità ideale: è ottimista, esibizionista, sarcastica, spregiudicata e vuole che anche gli altri lo siano. Mentre Dave ne parla, si intravvede la simbiosi tra lui e Shidore, lui parla per lei e lei parla per lui, lei soprattutto ascolta in modo fantastico. Ora Dave ha ordinato per la sua bambola una nuova testa dotata di intelligenza artificiale ma afferma di non usarla spesso, forse parla troppo…
Fanno la loro comparsa le bambole sessuali robotiche
Su questo scenario compaiono i robot che svolgono molte funzioni tra le quali diventare amici di letto. Attualmente i produttori all’avanguardia stanno realizzando in tutto il mondo bambole sessuali robotiche che finiranno per soppiantare quelle attuali. Matt Mc Mullen dopo più di vent’anni di business delle bambole sexy in silicone ha ampliato la produzione aggiungendo all’ azienda un settore che produce la real doll x, una bambola realistica con la testa robotica controllata con bluetooth e app android. Harmony, questo il suo nome, è un sexy robot umanoide che grazie all’intelligenza artificiale, parla, impara, sbatte le palpebre, sorride, ricorda aspetti di vita del proprietario e desidera fare sesso10. Harmony è considerata lo sviluppo più significativo finora realizzato dall’industria del sesso che ha un fatturato di 50 miliardi di dollari e registra un tasso annuale di crescita del 30 per cento, crescita ormai difficilmente raggiunta da altre industrie. Contemporaneamente è stato sviluppato anche il primo robot per il sesso femminile: si chiama Harry: saluta la padrona quando rientra a casa la sera, le parla dei programmi televisivi e dei film, si ricorda poesie e canzoni da lei preferite. David Levy, ricercatore ed esperto di interazioni tra uomo e robot, prevede che con l’avanzare della tecnologia e dell’intelligenza artificiale, potrebbe diventare possibile, nel giro di qualche decennio sposare dei robot11. Fortunatamente, a mio avviso, sono molte le sfide morali e culturali da affrontare prima che possa concretizzarsi una pratica simile.
Conclusione
Concludendo, abbiamo visto da un lato come la tecnologia avanzata possa alleviare la solitudine, offrire la possibilità di esprimere amore e, qualcuno afferma, addirittura ridurre i crimini sessuali e dall’altro come ci si debba mettere in guardia per i pericoli che l’essere umano potrebbe correre come la perversione, l’isolamento sociale, la disumanizzazione, la perdita del senso di realtà. La tecnologia sta cambiando rapidamente e profondamente il significato dell’essere umani e dell’essere umani nella sessualità. Ci stiamo progressivamente allontanando dalle relazioni con gli altri, tendiamo sempre di più a sopravvivere bastando a noi stessi. Rifuggiamo dal confronto con il prossimo e dalle conseguenze che ne possono derivare per rifugiarci in un mondo che ci esenta, apparentemente, dal dolore e dall’impegno comune. Unici, chiusi in noi stessi, tesi a soddisfare un io narcisistico dove l’altro è un oggetto da usare o rappresenta una fonte di pericolo. Ripiegati su noi stessi, intenti a salvarci, sembriamo in realtà dei fiori atrofici che stanno appassendo lentamente, non nutrendoci più di ciò che dà vita e cioè del rapporto con i simili. La relazionalità attuale sta diventando sempre più relazionalità con gli oggetti che ci rimandano ai nostri desideri,bisogni, proiezioni e consolazioni. La bambola è lì, seduta che mi aspetta. È come la voglio, attende le mie fantasie e perversioni, non mi contraddice, mi tiene compagnia, un salvagente lanciato nel mare della solitudine che mi protegge da angosce relazionali e che instaura un legame profondo con le mie proiezioni. Io sono la bambola. È il sintomo malato di una società che non sa più parlarsi. È molto difficile prevedere cosa deriverà da tutto questo. Ritengo che sia necessario affrontare le questioni della sessualità monitorando costantemente la salute mentale delle persone educandole alla consapevolezza dei propri pensieri e dei comportamenti che ne derivano. È necessario aiutare a gestire le capacità comunicative e le emozioni, a sviluppare empatia verso il prossimo supportando quando si incontrano disillusioni e sofferenze. Purtroppo la società odierna è molto competitiva e spesso si pensa che il valore di un individuo risieda unicamente nel successo che riesce a conseguire. Di conseguenza, chi fallisce va incontro a disistima e perdita di identità e si rifugia nell’isolamento sociale. Dovremmo invece incoraggiare la ricerca del valore personale da affermare e condividere. Il confronto tra diversità crea poi opportunità di crescita personale e miglioramento del contesto sociale. Ritengo che solo attraverso una riflessione e un’analisi personale, che portano ad una pratica responsabile, possiamo esplorare con successo il territorio in movimento del sesso virtuale.
Note
- APA- American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition (DSM 5), American Psychiatric Association, 2013.
- Treccani, Artificiale, vocabolario online, https://www.treccani.it/vocabolario/artificiale/.
- D. Knafo, Advanced Technology & Disappearance of the Physical Body in Current Sexual Practices, video, 10 marzo 2024, https://www.youtube.com/watch?v=kuf5nsBj4nA.
- A. Maglie, Cosa sono i dispositivi aptici, in Ing. Andrea Maglie, 3 maggio 2019, https://andreamaglie.com/software-development/dispositivi-aptici/.
- A. De Angelis, Teledildonica: i tecnorgasmi, in IISS, 3 aprile 2018, https://iissweb.it/teledildonica-i-tecnorgasmi/.
- Wikipedia, Hentai, enciclopedia online, https://it.wikipedia.org/wiki/Hentai.
- M. Gilbert, Silicone Soul, 2019, trailer video, https://www.siliconesoulmovie.com/trailer.
- D.W. Winnicott, Gioco e realtà, Armando, 1974.
- R. Morin, Vi presento mia moglie, in Vice, 4 febbraio 2014, https://www.vice.com/it/article/jmykmx/bambola-di-silicone-moglie.
- Tgcom24, L’evoluzione delle bambole gonfiabili si chiama “Harmony”, la compagna robot, in Tgcom24, 10 maggio 2017, https://www.tgcom24.mediaset.it/tgtech/l-evoluzione-delle-bambole-gonfiabili-si-chiama-harmony-la-compagna-robot_3070877-201702a.shtml.
- G. Proietti, Innamorarsi di un Robot: intervista a David Levy, in Psicolinea, 1 gennaio 2008, https://www.psicolinea.it https://www.psicolinea.it/innamorarsi-di-un-robot/.
Bibliografia e sitografia
APA- American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition (DSM 5), American Psychiatric Association, 2013.
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