di Carola Nicola
Tra gli anni ‘50 e ‘90 del Novecento, Torino vede arrivare un’orda di selvaggi: i flussi migratori legati al processo di industrializzazione della ex FIAT occupano lo spazio pubblico delle periferie, che viene dunque percepito come invaso e contaminato.
I quartieri periferici, all’epoca privi di servizi e caratterizzati da diverse problematiche sociali, quali esclusione, emarginazione e povertà, vanno incontro ad un forte processo di rigenerazione. È così che Mirafiori, Vallette e Barriera di Milano, nella loro veste dapprima mediterranea poi multietnica, vedono sorgere progetti di rigenerazione e riqualificazione urbana, tra cui le azioni di carattere educativo promosse negli anni ‘90 dal Movimento di Cooperazione Educativa, con l’assessore della cultura Fiorenzo Alfieri.
Un esempio concreto di tale processo è la nascita nel 1998 del celebre progetto Luci d’Artista, volto ad una finalità educativa ed estetica: strade, piazze e vie vengono adornate con installazioni luminose ideate da celebri artisti internazionali nel panorama contemporaneo, con intensi giochi cromatici e temi eterogenei. I luoghi scelti sono quelli del centro e della periferia, al fine di avvicinare ed includere i diversi target di pubblico grazie al valore universale dell’arte. Il promotore è proprio Fiorenzo Alfieri, assieme alla giunta di Valentino Castellani, l’artista Vasco Are e il coordinatore Stefano Valenzani.
La manifestazione Luci d’Artista diventa esempio anche per altre città, come Salerno e Pescara, e risulta fondamentale la relazione che si intesse non solo tra centro e periferia, ma anche tra opere, artisti, cittadini e istituzioni. Spesso, per quanto l’arte abbia un valore estremamente universale, i suoi linguaggi contemporanei vengono compresi poco o persino disprezzati per il loro carattere così concettuale. Per ciò, nel 2018, nasce il public program di Luci d’Artista: Incontri Illuminanti Con l’Arte Contemporanea, promosso dalla Città di Torino in cooperazione con i Dipartimenti Educazione della GAM e del PAV; un vero e proprio modello di educazione all’arte diffusa nel tessuto sociale cittadino. Si tratta di un’intensa programmazione di interventi di carattere educativo-culturale, come giornate di formazione, workshop, laboratori e performances, ideati dai Dipartimenti Educazione dei Musei in sinergia con enti culturali attivi nel territorio, con il fine di incoraggiare occasioni di dibattito, avvicinamento e comprensione dei linguaggi dell’arte contemporanea. Gli interventi sono legati alle installazioni luminose, per essere valorizzate come patrimonio pubblico.
Il public program valorizza la relazione tra la collezione delle opere luminose, i cittadini e lo spazio pubblico, attraverso luci colorate accese ogni anno nel periodo natalizio. Le opere di Luci d’Artista risultano facilmente fruibili e accessibili a tutti i target di pubblico, come passanti, abitanti, turisti e commercianti. Si integrano con le caratteristiche spaziali, storiche, ambientali, sociali ed economiche dei luoghi urbani, offrendo ai cittadini inaspettate opportunità di maggior comprensione dell’arte contemporanea.
Luci d’Artista ogni anno rimane in linea con la contemporaneità, eterna e innovativa. Le sue installazioni riscuotono sempre più fama anche grazie al public program, in un approccio volto allo sviluppo e all’approfondimento di relazioni che favoriscono la consolidazione di una coscienza collettiva; la stessa che interessa non solo l’arte, ma anche i vari aspetti dell’umanità, dal centro verso le periferie.